Jack Nicholson

Attore, Produttore, Regista, Sceneggiatore

Biografia di Jack Nicholson

Nasce a New York, il 22 Aprile del 1937. Cresce nel New Jersey assieme ai nonni, ignorando che questi ultimi sono in realtà i suoi genitori mentre June, che crede sua sorella, è sua madre e lo aveva concepito a 16 anni con l’immigrato italiano Donald Furcillo, uomo già sposato. Scopre la verità solo all’età di 37 anni, da una giornalista. A 17 anni si trasferisce a Los Angeles, dove trova un impiego nel reparto cartoon della MGM ed inizia la sua carriera cinematografica frequentando corsi di arte drammatica. Debutta sugli schermi ottenendo un piccolo ruolo nel dramma adolescenziale a basso costo “The cry-baby killer” (1958). Il produttore del film è il regista Roger Corman, col quale nasce un’amicizia ed una proficua collaborazione nel decennio successivo. Corman lo vuole infatti fra gli interpreti di “La piccola bottega degli orrori” (1960), cui seguono “I maghi del terrore” (1963), “La vergine di cera” (1963) e “Il massacro del giorno di San Valentino” (1967). In quel periodo è spesso diretto anche da Monte Hellman, ad esempio nel western low-budget “La sparatoria” (1967). Nel 1969 arriva il grande successo grazie al ruolo di un avvocato alcolizzato e tossicodipendente in “Easy ryder” di Dannis Hopper, prestazione che gli vale la nomination all’Oscar come migliore attore non protagonista. L’anno seguente riceve anche la candidatura come migliore attore protagonista nei panni del pianista Robert Eroica Dupea in “Cinque pezzi facili” di Bob Rafelson. Dopo “Conoscenza carnale” (1971) di Mike Nichols e “Il re dei giardini di Marvin” (1972), nuovamente diretto da Rafelson, è ancora candidato all’Oscar come protagonista del road movie “L’ultima corvè” (1973). Nel 1974 la sua interpretazione in “Chinatown” di Roman Polansky gli frutta un Golden Globe e l’ennesima nomination all’Oscar. La statuetta giunge finalmente nel 1975 grazie al ruolo di Randle in “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman. Gli anni ’70 proseguono con film come il western “Missouri” (1975) e il drammatico “Gli ultimi fuochi” (1976) di Elia kazan. Nel 1980 è un memorabile Jack Torrance nell’horror “Shining” di Stanley Kubrick, mentre nel 1981 è nel remake di “Il postino suona sempre due volte” e in “Reds” di Warren Betty, nuova nomination all’Oscar come attore non protagonista. Oscar che sarà suo pochi anni dopo nei panni di Garret Breedlove in “Voglia di tenerezza” (1983). Giunge poi una ulteriore nomination come protagonista in “L’onore dei Prizzi” (1985), cui seguono vari riconoscimenti per “Le streghe di Eastwick” (1987), “Dentro la notizia” (1987) ed “Ironweed” (1987) per il quale arriva una nuova nomination all’Oscar. Il decennio termina con il pittoresco ruolo del Jocker nel Batman di Tim Burton. Il successo prosegue spedito negli anni ’90, durante i quali è candidato all’Oscar come non protagonista in “Codice d’onore” (1992) ma anche al Golden Globe per “Hoffa” (1992), al Saturn Award per l’horror “Wolf” (1994), al Satellite Award per “Mars Attacks!” (1996) di Tim Burton. Nel 1997 giunge anche il secondo Oscar come migliore attore protagonista nella commedia “Qualcosa è cambiato”. Dopo alcuni anni lontano dal set, Nicholson torna sugli schermi nel 2001 in “La promessa” di Sean Penn. Nel 2002 viene  pluripremiato per la sua prestazione in “A proposito di Schmidt”, e nel 2006 piovono premi e nominations per il ruolo del boss Costello nel thriller “The departed” di Martin Scorsese. Il 2007 lo vede nei panni di un anziano miliardario malato di cancro in “Non è mai troppo tardi” di Rob Reiner. Nel 2010 è nella commedia drammatica “Come lo sai”.